Todd Anna - 2014 - After 3. Come mondi lontani by Todd Anna

Todd Anna - 2014 - After 3. Come mondi lontani by Todd Anna

autore:Todd Anna [Todd Anna]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Romance, Foreign Languages, Italian, Literature & Fiction, Foreign Language Fiction
ISBN: 9788820093518
Amazon: B0129181BM
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 1999-12-31T23:00:00+00:00


43

Tessa

«E QUESTA, in pratica, è la storia della mia vita», finisce Robert con un gran sorriso. Ha un sorriso adorabile, aperto e sincero come quello di un bambino.

«È… interessante.» Prendo la bottiglia per riempirmi il bicchiere, ma non esce niente.

«Bugiarda», mi canzona, e io scoppio a ridere. La storia della sua vita è stata molto breve. Non proprio noiosa, ma neanche emozionante: normale. È cresciuto con entrambi i genitori: la madre è insegnante, il padre è lo sceriffo. Si è diplomato in un piccolo college qui nei dintorni e ha deciso di studiare medicina. Lavora nel ristorante solo perché è in lista d’attesa all’Università di Washington. Be’, e anche perché si guadagna bene lavorando nel ristorante più caro della zona.

«Dovevi andare alla WCU, invece», gli dico, e lui scuote la testa. Si alza facendo un cenno per interrompere momentaneamente la conversazione. Mi appoggio allo schienale e aspetto che ritorni. Guardo il soffitto: in quest’ala il bianco cede il posto a una scena di nuvole, castelli e cherubini. La figura proprio sopra di me è un angioletto addormentato, con le guance rubizze e i riccioli biondi. Lì accanto c’è un ragazzo – o almeno mi pare che sia un ragazzo – con le ali nere spiegate dietro la schiena, che lo guarda dormire.

Hardin.

«Impossibile», dice Robert interrompendo le mie riflessioni. «Anche se volessi, non offrono il corso di studi che voglio. E poi a Seattle la facoltà di medicina si trova nel campus centrale. Alla WCU avete un campus molto più piccolo.» Alzando la testa vedo che ha in mano una nuova bottiglia di vino.

«Ci sei mai stato, al campus?» gli chiedo, impaziente di scoprire qualcosa sul posto in cui mi trasferirò. E anche perché devo smettere di fissare quegli inquietanti angioletti sul soffitto.

«Sì, una volta sola. Non è enorme ma è bello.»

«Devo andarci lunedì, ma non ho ancora una casa.» Scoppio a ridere: non c’è niente di buffo nella mia disorganizzazione, ma in questo momento la trovo divertente.

«Questo lunedì? Oggi è giovedì… Tra quattro giorni?!»

«Esatto.»

«E i dormitori?» chiede stappando la bottiglia.

Non mi è mai passato per la testa di andare a vivere in dormitorio. Davo per scontato… be’, speravo… che Hardin sarebbe venuto con me.

«Non voglio vivere nel campus, soprattutto ora che so com’è vivere da sola.»

«Vero», concede versando il vino. «Una volta assaggiata la libertà, non puoi tornare indietro.»

«Già. Se Hardin venisse a Seattle…» Mi interrompo. «Lasciamo stare.»

«Quindi pensavate di provare una relazione a distanza?»

«No, non funzionerebbe mai», spiego, e sento risalire un dolore nel petto. «La nostra storia funziona a malapena quando siamo a stretto contatto.» Devo cambiare argomento prima di sciogliermi in lacrime. Sciogliersi in lacrime… che strana espressione.

«Mi sto sciogliendo», dico, pizzicandomi il labbro tra pollice e indice.

«Ti diverti?» chiede Robert con un sorriso, posandomi davanti un bicchiere pieno. Annuisco, ancora ridendo. «Devo ammettere che non mi divertivo così al lavoro da un bel po’», continua lui.

«Neanch’io. Be’, se lavorassi qui.» Sto vaneggiando. «Non bevo spesso… in verità, ultimamente bevo più di prima, ma non abbastanza da



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